Federico Fellini e Giulietta Masina insieme hanno trascorso mezzo secolo, come marito e moglie e sul set.
A loro è stata intitolata Università Aperta, luogo di cultura la cui mission è contribuire all’educazione continua con l’intento soprattutto di salvaguardarne l’aspetto creativo ed umanistico.
Creativi e unici erano Federico e Giulietta, lui si definiva "un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo" e con il suo stile unico al mondo ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira e al tempo stesso velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. I titoli dei suoi film più celebri come La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, 8½ e Amarcord sono noti e riconosciuti in tutto il mondo.
Federico nasce a Rimini nel 1920 dove frequenta il Liceo classico Giulio Cesare, rivelando da subito un innato talento nel disegno, manifestato soprattutto sotto forma di vignette e caricature di compagni e professori. Già prima di terminare la scuola, Fellini attiva anche alcune collaborazioni con giornali e riviste pubblicando vignette e rubriche umoristiche. Nel 1939 si trasferisce a Roma per frequentare l'Università, ma il suo grande desiderio è dedicarsi alla professione giornalistica e coltivare la passione per il cinema che mostra fin dall’età di 16 anni, tanto che, come lui stesso racconta nel suo libro Quattro film, tra gli anni 1936 e 1939 usciva di casa senza il permesso dei genitori per andare nei cinema della città.
Dopo le prime esperienze di sceneggiatore degli anni ’40, nel 1950 debutta alla regia con il film Luci del varietà, diretto assieme ad Alberto Lattuada, ma solo due anni dopo giunge al debutto assoluto come regista, con Lo sceicco bianco, con Antonioni coautore del soggetto, Flaiano coautore della sceneggiatura e una grande interpretazione di Alberto Sordi. Il film non viene subito apprezzato, ma con questa opera Fellini inaugura il suo stile unico nuovissimo estroso, umoristico e onirico di raccontare la realtà.
Federico incontra Giulia, originaria di San Giorgio di Piano nel bolognese, la prima volta per caso all’Eiar, la Rai del tempo, nel 1942, poco dopo la giovane artista verrà scritturata per il ruolo di Pallina nel programma radiofonico incentrato sulla storia di due giovani sposi “Cico e Pallina”. La produzione doveva diventare un film che poi non fu mai fatto, ma nove mesi dopo Federico e Giulia, anzi Giulietta, come la chiamò sempre il geniale regista, diventano marito e moglie. E’ il 30 giugno del 1943. Lavorano insieme, anche se lei si vede diversamente dai ruoli che interpreta nei film del marito come in “Le notti di Cabiria”, Giulietta degli spiriti, Ginger e Fred, La strada.
Fra tanti contrasti, la loro è una storia solida e Giulietta si mostra sempre una moglie premurosa e paziente con l’istrionico Federico. I due tanto diversi, si completavano. Famosissima e vista in mondovisione è la scena al Dorothy Chandeler Pavillion di Los Angeles quando Fellini, sei mesi prima di morire, riceve l’Oscar alla carriera. Di fronte ad una Giulietta singhiozzante dall’emozione, il maestro dice: “Giulietta stop crying, stop crying. L’Oscar non appartiene a me ma a Giulietta. E’ lei che devo ringraziare”. Una volta il grande regista dichiarò ”Giulietta mi è parsa subito una misteriosa persona che richiamava una mia nostalgia di innocenza. Vi è una parte di incantesimi, magie, visioni, trasparenze la cui chiave è Giulietta. Mi prende per mano e mi porta in zone dove da solo non sarei mai arrivato”. E un’altra volta: “Il nostro primo incontro io non me lo ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per la prima volta”.